Descrizione
Una nuova veste per le opere custodite nella Collezione Archeologica Pallavicini di Trequanda: nel corso del mese di luglio, si è svolto un intervento di restauro e pulizia di 63 oggetti appartenenti alla collezione, che sono tornati così a nuova vita a partire dal mese di agosto e sono nuovamente visitabili all’interno del percorso museale della Sala Polivalente di Trequanda.
L’intervento è stato svolto dall’archeologa Carla Palmas, dottoranda all’Università La Sapienza di Roma. Dopo una prima fase, in cui è stato valutato il grado di conservazione degli oggetti, si è svolta l’effettiva attività di ripristino e pulitura, per rimuovere gli eventuali agenti patogeni e restituire il giusto livello di conservazione al patrimonio archeologico.
Le attività di restauro sono state coordinate dal Comune di Trequanda, dalla cooperativa Elicona che gestisce la Collezione Pallavicini, e dalla società Archeòtipo, spinoff dell’Università di Siena che offre servizi di eccellenza scientifica a sostegno dei beni culturali.
“Siamo molto contenti e soddisfatti del lavoro svolto, e ringraziamo tutti i soggetti coinvolti, che hanno reso possibile questo bel risultato. – è il commento del Sindaco Andrea Francini – La tutela e la valorizzazione dei reperti archeologici custoditi nella Collezione Pallavicini è di fondamentale importanza, per via del loro valore culturale, e per la possibilità di fruizione da parte di tutta la cittadinanza, oltre che degli ospiti del nostro territorio.”
Ricordiamo che già dall’estate 2024 i musei del Comune di Trequanda, che fanno parte della Rete Museale Senese, si presentano con una nuova gestione a cura della società cooperativa Elicona, per migliorarne ulteriormente la fruibilità e favorire la crescita culturale e turistica di tutto il territorio comunale. La Collezione Pallavicini di Trequanda è aperta al pubblico sabato dalle 16 alle 19 e domenica dalle 10 alle 13.
La Raccolta archeologica Collezione Pallavicini di Trequanda è situata al piano superiore della Sala Polivalente in via Taverne 22. Il nucleo centrale della raccolta, messo insieme nell’Ottocento, risulta in parte formato da materiali provenienti da terreni di proprietà della famiglia Pallavicini, a cui sono stati aggiunti vari pezzi acquistati sul mercato antiquario nel corso degli anni Settanta. Comprende oggetti in bronzo e ceramiche di epoca villanoviana, vasellame italo-geometrico, etrusco-corinzio, numerosi buccheri, vasi etruschi a figure nere; inoltre, sono presenti ceramiche di provenienza greca che rientrano tra i materiali che circolavano in ambito etrusco e vari esemplari ceramici provenienti dall’Italia meridionale, con forte presenza di reperti prodotti nella Puglia settentrionale. La mostra è articolata sulla base dell’ambito geografico e culturale di riferimento dei vari manufatti la cui esposizione. Con il supporto degli apparati didascalici, consente dunque di approfondire alcuni aspetti della vita nell’Italia antica, mettendo a confronto le usanze di tradizione locale e i cambiamenti derivati dall’incontro con il mondo greco.